Risposta alle accuse di Fernando Pignataro (Sinistra e libertà)

“L’ex segretario della Cgil, Pignataro, non esprime un’opinione politica, ma vorrebbe screditarmi con delle bugie. Ritenendo, probabilmente, di avere a che fare con un afflitto da dipendenza viscerale dal potere pubblico, mi critica per voler essere io “buono per tutte le stagioni”. Pignataro due legislature fa ha utilizzato il sindacato per diventare un parlamentare ed oggi, dopo essere stato miracolato dai Comunisti italiani, è approdato a Sinistra e libertà, ma non fa autocritica per i suoi cambi di casacca, bensì critica me, che non ho mai fatto politica, di ipocrisia. Bè, siamo alla faccia tosta! Pignataro non critica il presidente Loiero per il suo fallimento, né per essere stato, prima che un Presidente eletto dal centrosinistra, un parlamentare del centrodestra con Mastella e poi, dopo l’elezione a Presidente, inventore di un suo partito personale. No Pignataro critica l’imprenditore Pippo Callipo, reo di voler cambiare questa Regione allo sfascio. Ciò che è imperdonabile sono le bugie per screditarmi. Io non sono salito, mai, su un palco di An per le ragioni da Pignataro sottointese. Sono stato invece sul palco del sindacato, che ha organizzato lo sciopero generale contro Loiero, e accanto al sindacato durante lo sciopero generale contro il presidente Chiaravalloti. Ho dialogato con Alemanno e Fini, come ho fatto con D’Alema e tanti altri leader, sempre da imprenditore però, a testa alta e per tentare di cambiare una terra sfortunata, ostaggio di una vecchia classe dirigente che è un tappo per lo sviluppo. E non ho lasciato nessuno dei politici nazionali perché non mi hanno dato una consulenza o un posto di deputato, ma perché a un certo punto ho ritenuto che la Calabria deve saper crescere con le proprie gambe, e, mettendo assieme il meglio di cui dispone, deve cercare la strada della verità e del buon governo.”

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