Attenzione a far prevalere la ragione della forza

Il candidato alla presidenza della regione Pippo Callipo partecipando ieri al convegno sull’ambiente che si è tenuto a Pianopoli ha, tra l’altro, detto:
“Sono preoccupato per la Calabria ed il Sud sempre più emarginato. In questo Paese, sta capitando qualcosa di grave. Dobbiamo essere vigili e non sottovalutare nulla. “Io Resto in Calabria” sarà a Roma nella protesta contro il decreto salva Pdl. Un Governo troppo occupato a violare le regole fondamentali, non può poi trovare il tempo di frenare l’arroganza di Trenitalia che sopprime treni in Calabria seguendo la logica scellerata che dei bisogni dei cittadini del Sud se ne può fregare, tanto a Roma comanda la Lega e le decisioni sono prese dai poteri forti. Questo Governo che viola le regole è lo stesso che non trova il tempo di occuparsi dei grandi problemi delle regioni meridionali e se la cava con l’altra oscenità del Ponte sullo Stretto che i calabresi non vogliono. L’attenzione per il Sud è pari allo zero. I magistrati calabresi sono presi di mira, come gli amministratori comunali ed i giornalisti in prima linea, ma a Roma occupano il tempo violando la Costituzione e rendendo i cittadini ancora più deboli. Quando prevale la ragione della forza, i diritti soccombono e nel Sud in questa condizione a brindare è la mafia ed i poteri forti che, nella Calabria della spesa pubblica a go go, occupa spazi e detta regole. Ieri l’altro sono stati violati, da parte del Governo, principi basilari come quello della terzietà. Mi chiedo se a sbagliare nel presentare le liste fosse stata l’opposizione o in Calabria noi, per esempio, che per ottemperare alle leggi abbiamo dovuto impegnare forze ed energie. Pensate che il Governo sarebbe corso ai ripari? Mai. Sta accadendo qualcosa di pericoloso in Italia, quando si cambiano le regole in corso d’opera, e lo fa una delle parti in causa, usare parole grosse non è esagerato. La convinzione che una parte della politica ha di poter fare quel che vuole infischiandosene della Costituzione e delle regole, mi preoccupa. A maggior ragione c’è da costruire in Calabria una proposta riformista e democratica che non dia adito a sospetti e maldicenze, che non sia figlia o abbia commistioni con la vecchia politica partitocratica dell’inciucismo e dell’affarismo.”

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