Callipo invita Liliana Segre in Calabria: «Sarebbe bello che dialogasse con i nostri giovani»

Il candidato alla Presidenza della Regione aderisce all’appello per candidare la senatrice a vita superstite dell’Olocausto al Premio Nobel per la Pace: «Saremmo felici di accoglierla e di ascoltarla»

Sottoscrivo anch’io con convinzione la proposta del sindaco di Pesaro e presidente di Legautonomie Matteo Ricci di candidare Liliana Segre al Premio Nobel per la Pace, sebbene lei con l’umiltà che la contraddistingue abbia già dichiarato di non meritarlo. È stata come una boccata d’ossigeno la manifestazione organizzata a Milano nei giorni scorsi dai sindaci in risposta al clima di odio e di razzismo che si respira in tutto il Paese. So che la senatrice a vita è oberata di impegni, ma mi piacerebbe che venisse presto in Calabria, dove saremmo felici di accoglierla e di ascoltarla. La Calabria è una regione che, pur avendo una magnifica storia millenaria e radici profonde nella civiltà occidentale che pone al centro i concetti di solidarietà e accoglienza, non è esente dalle intemperanze razziste e xenofobe che, purtroppo, vengono amplificate a dismisura da forze politiche che speculano per fini elettorali sui timori delle persone per il presente e per il futuro. Sono convinto che i calabresi, ma soprattutto i nostri giovani, dialogando con Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana, ne trarrebbero benefici enormi.

Pippo Callipo

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