L’associazione Io resto in Calabria con Callipo contro il ponte

Siamo convinti che il Mezzogiorno, tantomeno la Calabria, non abbia bisogno del Ponte sullo Stretto. Lo sconquasso ambientale di uno dei lembi più suggestivi del mondo, per bellezza paesaggistica, storia e mito, è la cosa che più dovrebbe atterrire. Il Ponte e la Banca per il Sud sono pura ideologia. Risposte astratte, da parte del Governo, per tenere buono un Mezzogiorno a cui l’estate scorsa aveva promesso mari e monti, non cemento e banche senza soldi. Slogan per coprire le inadempienze del Governo verso aree come la Calabria che rischiano di diventare una polveriera sociale. Ma l’iniziativa contro il Ponte, cui aderisco volentieri, ci auguriamo sappia anche coniugare il bisogno di dire “no” ad opere faraoniche con l’urgenza di dire un altrettanto e secco “no” a una politica vecchia, responsabile dello sfascio urbanistico, ambientale, istituzionale e culturale del Sud; sfascio che, purtroppo, non è mera ideologia, ma è visibile a occhio nudo, e nonostante ciò, si è costretti ancora ad assistere al tentativo dei responsabili dello sfascio, specie in Calabria, di riciclarsi, utilizzando ogni mezzo. Nella strategia di governo del territorio che la manifestazione esprime, siamo del parere che debba essere inclusa l’urgenza di un rinnovamento della classe dirigente meridionale. Il Sud non ha bisogno del Ponte e neppure di una classe dirigente criticata per intrighi, affari e inciuci.

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