Secondo Coscienza: io resto in Calabria vi racconta i candidati alle Politiche 2013 – Quarta Parte

Il quarto capitolo della nostra inchiesta, dopo aver analizzato le candidature proposte dal PD, del PDL  e dell’aggregazione berlusconiana, è incentrato sull’analisi della coalizione che dai media nazionali è definita “centrista” e che ha in Mario Monti il coalizzatore e candidato premier. Di base, si tratta di una nuova aggregazione che si presenta nel panorama nazionale anche se, in buona parte, è composta da persone che hanno una lunghissima storia politica nel nostro Paese, e lo dimostrano le liste dell’ UDC di Pierferdinando Casini e di FLI di Gianfranco Fini. Allo stesso tempo, va sottolineato il fatto che la lista Scelta Civica, creata appositamente come espressione della società civile, alla Camera dei Deputati è composta prevalentemente da personaggi che, dal punto di vista propriamente politico, sono dei volti nuovi in questo panorama….

….Una particolarità della composizione di questa coalizione sta anche nel fatto dell’aver scelto di correre con liste separate per la Camera dei Deputati mentre, per il Senato della Repubblica, la decisione è stata quella di riunirsi in un’unica forza sotto il simbolo della lista “Scelta Civica – Con Monti per l’Italia”. 

Entrando nello specifico, per la Camera dei Deputati quindi, le liste sono tre, ossia:

–        Scelta Civica – con Monti per l’Italia

–        UDC – Unione di Centro

–        FLI – Futuro e Libertà per l’Italia

Cominciamo con la novità, ossia Scelta Civica che, come capolista, ha scelto di candidare il Professore Beniamino Quintieri, un cosentino che con l’incarico di Commissario Generale per il Governo per l’Esposizione Universale di Shangai ( Fonte: Sito Expo ), ha certamente arricchito un importante curriculum fatto di specializzazioni all’estero, incarichi internazionali e riconoscimenti. Non si tratta di una candidatura di un politico di vecchia data e questo è, oggettivamente un aspetto positivo ma, certamente, ciò che si può osservare è che, pur essendo calabrese di nascita, non vivendo questa realtà da molti anni, non può conoscere a fondo le criticità e le opportunità “del sistema calabria”.

Seconda nella lista è Caterina Girasole, attuale sindaco del comune di Isola Capo Rizzuto, città dove è nata e cresciuta, eletta nel 2008 e quindi in scadenza di mandato, come espressione del Partito Democratico di cui, a questo punto, si può tranquillamente dire di essere una ex tesserata. Balzata agli onori della cronaca come simbolo del coraggio delle Sindache contro la malavita organizzata ( qui la notizia di uno degli attentati subiti ), è una delle candidature di richiamo dell’intera coalizione.

Al terzo posto viene proposto il Dott. Sergio Nucci ( sito personale ), dentista figlio di dentista e uomo attivo politicamente sin dal 1980, anno in cui si è tesserato nelle fila della Democrazia Cristiana. Eletto in consiglio comunale a Cosenza nel 1990, ha ricoperto in quell’occasione il ruolo di Assessore all’Ambiente ed alla Protezione Civile fino al 1993 della città di Telesio. Finita la consiliatura, nei primi anni della “seconda repubblica” è rimasto attivo con il ruolo di segretario cittadino del Partito Popolare. Il suo ritorno vero è proprio c’è stato in questi ultimi anni,  dal 2006 ad oggi; inizialmente si è ricandidato per il consiglio comunale e nel 2011 si è candidato come sindaco della città per la coalizione che allora veniva definita il “Terzo Polo”.

Quarto in lista è Carmelo Lentino ( sito personale ), giovane trentaduenne originario di Palmi. Il giovane è attualmente impiegato come Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù (AIG), ed ha i suoi centri di interesse, principalmente divisi tra Trento e Roma. Anche in questo caso quindi, si tratta si di una figura nuova nel panorama politico abituale e che ha concentrato i suoi interessi fuori dal territorio regionale.
A parte ciò, Lentino è da oltre dieci anni operativo in tal senso con l’associazione politica Giovani Insieme ( sito dell’associazione ), una di quelle realtà con cui l’attuale Presidente del Consiglio si è confrontato nei primi giorni del suo mandato, una realtà che ha una esistenza pluriennale ma che ha, oggettivamente, un seguito di poco rilievo e che fa sorgere qualche domanda sul perché sia stata scelta proprio questa come realtà con cui discutere.

Quinto in lista è l’imprenditore Stefano Mascaro, attuale responsabile delle aziende di famiglia Mascaro e Toscano-Mandatoriccio. Nato a Napoli nel 1962, è attualmente consigliere comunale a Rossano, il “feudo” della famiglia sin dai tempi dell’unificazione dell’Italia. Il padre che è recentemente scomparso ( fonte: Castrumcropalatum ), è stato già a metà degli anni sessanta ( dal 1964 al 1969 ) sindaco della città e, successivamente, è stato prima consigliere regionale, poi assessore regionale e, infine, Senatore della Repubblica italiana. Dal lato materno, il figlio della baronessa Angela Toscano-Mandatoriccio vanta la parentela diretta con il trisavolo Gaetano Toscano Mandatoriccio, Deputato del Regno d’Italia appena unificiato.

Sesto ed ultimo candidato di cui ci occupiamo, per la lista Scelta Civica con Monti per l’Italia, è l’avvocato di Lamezia Terme Gianfranco Spinelli, classe 1968. Espressione di una famiglia della buona borghesia cittadina, candidatosi alle ultime elezioni comunali della sua città come indipendente, è dal 2010 consigliere di opposizione nel comune diretto dal sindaco Gianni Speranza.

I CANDIDATI DELL’UDC ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Terminata la disamina riguardante la lista che porta il nome del candidato premier della coalizione, passiamo alla lista del partito dell’UDC che, in una visione accentuata della costanza di comportamenti, l’apparato dirigente oltre a scegliere di mantenere sul simbolo il cognome del suo leader, Pierferdinando Casini, ha optato anche per presentare anche lui, in continuità con il centrodestra locale ( del resto, guidano insieme la regione Calabria), persone che occupano già posti importanti a livello regionale e nazionale.

Ebbene, escludendo il capolista Lorenzo Cesa ( Legislatura XV, XVI ), legato alla Calabria forse anche grazie all’inchiesta Poseidone che lo ha visto coinvolto (ora, comunque, la sua posizione è stata archiviata), la sostanza delle altre candidature è fatta di ciò appena detto sopra. Di lui, oltre a sottolineare che non è calabrese, si può aggiungere che la sua posizione dipende dal fatto che è il secondo “uomo immagine” del partito di Casini sin dal 2005. Un ruolo che detiene nonostante le varie inchieste che lo hanno visto protagonista, a cominciare da quella che nel 1993 lo portò ad una condanna in primo grado per concussione ma che poi, dopo varie vicissitudini giudiziare ( Fonte: Wikipedia ), è finita in prescrizione.

Per quanto riguarda gli altri posti papabili, invece, i nomi sono tutti di candidati calabresi. Poi, che si tratti di persone che attualmente risiedono al consiglio regionale in una maggioranza con il centrodestra è cosa secondaria, almeno per loro. La scelta quindi è andata, per il secondo gradino del podio, innanzitutto sul parlamentare uscente Roberto Occhiuto ( Legislatura XVI ), fratello dell’attuale sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, non proprio un volto nuovo della politica, visto che è già stato anche consigliere regionale per la Calabria sia nell’elezione del 2000 che in quella del 2005.

Al terzo posto, ecco che viene candidato Francesco Talarico, l’attuale presidente del consiglio regionale calabrese, poco tempo addietro raggiunto da un avviso di garanzia per l’inchiesta sull’ARPACAL e per cui ha deciso di non presentarsi all’interrogatorio di garanzia del Pubblico Ministero, fissato da tempo il 22 gennaio, cioè il giorno seguente alla diramazione delle liste ( Fonte: Calabrialibera ).

Quarto c’è l’attuale sindaco di Stignano, piccolo comune della provincia di Reggio Calabria (eletto nel 2009), il cinquantenne nato a Locri, Francesco Candia ( Fonte: TuttItalia ) che certamente, nel caso fosse eletto, avrà piacere di dividersi qualche giorno al parlamento e qualche altro al municipio.

Da segnalare, giusto e solo per la presenza, anche perché risulta oggettivamente impossibile la sua elezione, la candidatura, al dodicesimo posto, dell’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia Gaetano Ottavio Bruni che, dopo aver perso il treno dell’elezione al Parlamento nel 2006, quando si trovava all’apice della sua carriera, e una serie di avvenimenti lo hanno portato a defilarsi, temporaneamente, dall’agone politico, sta ora cercando di risalire le posizioni nello scacchiere del potere regionale. Lo scandalo che lo ha fatto capitolare nel 2008, causandone le dimissioni dalla guida della provincia vibonese, è stato causato dalla figlia Francesca, trovata di notte nell’appartamento in cui si nascondeva il latitante della ‘ndrangheta Francesco Fortuna di Sant’Onofrio (Fonte: ANSA ), elemento di spicco della cosca Bonavota. In seguito, anche sul piano amministrativo ha dovuto affrontare dei problemi, come quello del rinvio a giudizio da parte della Corte dei Conti  a causa di un danno erariale di 753mila euro accumulato grazie a consulenze e a collaborazioni esterne. Nonostante tutto ciò, i suoi passi successivi, che lo hanno trasportato dal PD, al PDM, ad Autonomia e Diritti, per poi confluire ultimamente nell’UDC, gli hanno permesso sia una sua elezione al Consiglio Regionale che un ruolo negli organi di partito .

I CANDIDATI DI FLI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

L’ultima lista in coalizione per Monti, alla Camera dei Deputati, è quella di Futuro e Libertà per l’Italia ( FLI). Anche in questo caso, l’apparato di partito ha optato per mettere ai primi posti i principali esponenti nazionali e, perciò, troviamo innanzitutto il suo fondatore e leader nazionale, Gianfranco Fini ( Legislatura IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI ) che arriverà ai 30 anni ininterrotti di attività parlamentare ad inizio legislatura e, al secondo posto, il suo vice, Italo Bocchino ( Legislatura XIII, XIV, XV, XVI  ) pronto a viversi la sua personale sesta legislatura (ancora “soltanto” 16 anni di avvità in parlamento). Sui due molte sarebbero le cose da dire ma ma preferiamo non soffermarci visto che su di loro i riflettori sono sempre accesi.

Giusto per precisazione, le candidature di Fini e Bocchino all’inizio della graduatoria non rappresentano l’eccezione per la Calabria ma, piuttosto, la regola; ciò implica che nel caso venissero eletti in più circoscrizioni, potrebbero scegliere dove far valere la loro elezione e ciò implicherebbe lo scalare della classifica verso i gradini inferiori.

Comunque sia, tornando ad esaminare esclusivamente la situazione nella nostra circoscrizione, al terzo posto c’è il primo dei candidati calabresi, l’Ing. Francesco Grandinetti di Lamezia Terme, classe 1957, che dal 2005 è entrato in politica al livello locale della sua città, entrando in consiglio tra le fila dell’opposizione. È recentemente stato tra i protagonisti ( articolo su scirocco – e.venti del sud ) del capitolo dimissioni di Angela Napoli ( parlamentare uscente, qui il suo profilo su Open Parlamento  ), il principale volto politico dei finiani a livello regionale, ben presto dimenticata, almeno in apparenza, dagli uomini del partito.

LA COALIZIONE DI MONTI AL SENATO DELLA REPUBBLICA

Per quanto riguarda la corsa a Palazzo Madama, come sopra anticipato, le forze politiche che appoggiano la candidatura di Mario Monti hanno optato per il raggruppare tutte le candidature in un’unica lista, quella di Scelta Civica – Con Monti per l’Italia.

Il capolista al Senato (non solo nella nostra regione) è Pierferdinando Casini ( Legislatura IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI ) che, come per il suo rinnovato alleato Gianfranco Fini, con la rielezione, potrà immediatamente festeggiare e spegnere le 30 candeline da parlamentare italiano.

Comunque sia, dopo l’obbligato capolista di rappresentanza, come volto scelto a rappresentare l’impegno civico dei calabresi e la sua società civile, ecco che la scelta è ricaduta su Michele Trematerra, cioè l’attuale assessore regionale della giunta Scopelliti con delega all’Agricoltura ed alla Forestazione  e figlio del più noto Gino Trematerra, già Sindaco di Acri, Eurodeputato ( anche se su questo ha rischiato di decadere dalla carica, fonte: Città Magazine ) e già Senatore (Legislatura XIV, XV ), pronto a cedere il passo per il bene del figlio.

Terza in graduatoria c’è Katia Stancato, in questo caso, una persona che non rappresenta il volto dell’apparato politico storico e che, piuttosto, ha rappresentato per anni le istanze del mondo delle cooperative e del terzo settore nella nostra regione.

Quarto, è l’avvocato del foro di Vibo Valentia, Antonio Gregorio Montagnese , nato a Laureana di Borrello, dove è consigliere comunale dal 2010 ma, visto che le elezioni nazionali chiamano, è pronto a rinunciare alla lotta amministrativa locale per andare ad affrontare le sue battaglie a Roma.

Ultimo che andiamo ad elencare, è nuovamente un “esponente della società civile”, ovvero il consigliere regionale Alfonso Dattolo, ex sindaco di Rocca di Neto ed ex consigliere nella provincia di Crotone. Per lui un quinto posto certamente non obbligatoriamente sinonimo di elezione ma che potrebbe dargli l’accesso alle stanze del Parlamento nel caso di un ottimo risultato regionale per la lista al Senato.

Bene, sottolineando che ancora non sono affatto finiti i nostri contributi volti a permettere ai cittadini una scelta #secondocoscienza per il voto in queste imminenti elezioni, non ci resta che rinnovare l’invito a mandare contributi per arricchire di informazioni e fonti dettagliate questa inchiesta.

scritto da: Alessandro Evoli ( Web Developer – Io resto in Calabria )

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